Ismaël Bennacer ha lasciato il Milan, eppure sono passate diverse ore senza che abbia pubblicato un messaggio di addio. Questo silenzio lascia un sapore amaro nella bocca di molti tifosi rossoneri, che si sentono trascurati e poco considerati dopo anni di sostegno incondizionato. La gratitudine è una qualità essenziale nel calcio, specialmente quando un giocatore ha ricevuto così tanto da un club che lo ha accolto, curato e supportato nei momenti più difficili. Non si chiede molto, solo un minimo riconoscimento, un gesto che dimostri rispetto per chi ha tifato per lui.
Bennacer è stato un giocatore importante per il Milan, ma non si può ignorare che negli ultimi anni la sua presenza in campo sia stata più un’eccezione che una costante. Gli infortuni hanno segnato il suo percorso in rossonero, creando periodi di assenza che hanno inciso sulle prestazioni della squadra. Ogni volta che Bennacer si infortunava, il club investiva tempo e risorse per rimetterlo in forma, e questo è un aspetto che non si può dimenticare.
Il problema principale, tuttavia, non sono solo gli infortuni in sé, ma il fatto che ogni volta che sembrava recuperato, partiva per la Coppa d’Africa, per poi tornare ancora una volta infortunato. Questo ciclo si è ripetuto più volte, e i tifosi del Milan hanno dovuto accettare questa realtà con frustrazione e rassegnazione. Ovviamente, Bennacer ha tutto il diritto di rappresentare la sua nazionale, e nessuno lo mette in discussione. Tuttavia, il problema è che, quando un giocatore viene curato e recuperato dal proprio club, la priorità dovrebbe essere ripagare la fiducia con le prestazioni in campo.
Invece, abbiamo assistito a una situazione assurda: Bennacer passava mesi fermo ai box, poi tornava a disposizione e subito partiva per l’Algeria, rientrando con nuovi problemi fisici. Questo non è normale. Il Milan lo ha sostenuto economicamente, lo ha atteso pazientemente e lo ha fatto rientrare in squadra più volte, solo per vederlo andare via appena recuperato. E non parliamo di un episodio isolato, ma di una dinamica ripetuta che ha penalizzato il club in momenti cruciali della stagione.
Di conseguenza, il suo silenzio dopo la cessione è una mancanza di rispetto nei confronti di una tifoseria che ha sempre creduto in lui, nonostante tutto. Non si tratta di pretendere dichiarazioni elaborate o ringraziamenti eccessivi, ma di riconoscere almeno l’affetto e la pazienza di chi lo ha sostenuto. Se Bennacer ha deciso di non pubblicare nemmeno un messaggio di addio, allora significa che per lui il Milan non ha mai rappresentato qualcosa di veramente importante. Questo atteggiamento lascia l’impressione di un giocatore che ha ricevuto molto senza mai restituire nulla in cambio, come se il club fosse stato solo un trampolino di lancio e non una casa calcistica.
A questo punto, possiamo dire senza rimpianti che Bennacer è un giocatore ingrato. Il Milan merita giocatori che diano il massimo per la maglia e che abbiano rispetto per la storia e i tifosi del club. Se la sua priorità è stata la nazionale, allora che vada a giocare lì, e auguri a lui. Ma non possiamo ignorare il fatto che il suo comportamento ha danneggiato la squadra più volte. E non possiamo neanche far finta che sia normale che un club investa su un giocatore, lo recuperi dagli infortuni, e poi lo veda partire per un torneo internazionale solo per tornare con nuovi problemi fisici.
Ciò che più fa male ai tifosi è che il Milan gli ha dato tanto. Gli ha dato la fiducia, la possibilità di crescere, lo ha aspettato nei momenti difficili. Eppure, il suo addio è avvenuto nel modo più freddo possibile. Nemmeno un messaggio di ringraziamento, nemmeno un “grazie” ai tifosi che lo hanno acclamato anche nei periodi in cui non poteva giocare. Questo dice molto su chi è Bennacer come professionista e come persona.
Alla fine, se ne è andato e non possiamo che augurargli buona fortuna, anche se il suo comportamento ha lasciato molto a desiderare. Il Milan va avanti, e la tifoseria merita giocatori che rispettino la maglia e chi la ama. Bennacer ha fatto la sua scelta, e il Milan farà la sua senza di lui. Se la sua priorità è stata la sua nazionale, allora è giusto che si dedichi completamente a quella. Noi, come tifosi, guardiamo avanti, sapendo che il nostro club merita giocatori che dimostrano rispetto e gratitudine. Chi non lo fa, non sarà mai un vero rossonero.